Il Decreto Ristori interviene per indennizzare le attività economiche interessate dalle recenti restrizioni di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, in particolare da quelle disposte dal D.P.C.M. del 24 ottobre 2020.
I soggetti destinatari delle agevolazioni sotto riportate sono ESCLUSIVAMENTE quanti svolgono come attività prevalente una di quelle riferite ai codici Ateco riportati nell’Allegato 1 al decreto (ad esempio l’attività alberghiera, la ristorazione con somministrazione, l’attività di gelaterie e pasticcerie, i bar, la gestione di strutture sportive, la gestione di discoteche…).
- Contributo a fondo perduto
È riconosciuto un (ulteriore) contributo a fondo perduto a favore delle imprese il cui ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia stato inferiore ai 2/3 di quelli di aprile 2019. Tale condizione non si applica, e dunque il contributo è sempre dovuto, alle imprese che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019.
Se tali imprese hanno già ottenuto il contributo stabilito dal Decreto Rilancio, è prevista l’erogazione di una seconda indennità pari ad una percentuale che varierà, a seconda dell’attività svolta, dal 100 al 400 per cento del primo beneficio. Tale secondo contributo è corrisposto autonomamente dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente aiuto, senza la necessità, quindi, di dover inviare una nuova richiesta.
Se tali imprese, invece, non hanno presentato istanza per il contributo stabilito del Decreto Rilancio (ad esempio perché aventi un fatturato superiore a 5 milioni di euro e, dunque, escluse dal precedente beneficio), il contributo verrà riconosciuto previa presentazione dell’apposita istanza, da effettuarsi nel rispetto delle indicazioni previste dal sopracitato decreto.
A titolo esemplificativo, si consideri un ristorante che in forza di quanto previsto dal Decreto Rilancio ha ottenuto un contributo pari ad euro 10.000: tale soggetto riceverà un nuovo contributo pari al 200% del precedente aiuto, ovvero pari ad euro 20.000.
Se, invece, il medesimo contributo iniziale fosse stato incassato da un bar, il nuovo contributo sarà pari al 150% del precedente aiuto, ovvero pari ad euro 15.000.
Si ricorda che anche questo ulteriore bonus non concorrerà alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e Irap.
- Credito d’imposta per canoni di locazione (proroga)
È prorogato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo previsto dal Decreto Rilancio per i mesi di marzo, aprile e maggio e dal Decreto Agosto per il mese di giugno.
Il credito di imposta, previsto solo in caso di calo del fatturato per i citati singoli mesi del 2020 di almeno il 50% rispetto ai medesimi singoli mesi del 2019, sarà pari al 60% del canone di locazione del singolo mese (integralmente corrisposto).
- Cancellazione seconda rata Imu
È prevista la cancellazione della seconda rata Imu, dovuta nel mese di dicembre 2020, relativa agli immobili e le relative pertinenze in cui si esercitano le attività indicate nella tabella allegata al decreto, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate nei medesimi immobili.
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